Rilancio Juric: “Dimissioni? Assolutamente no, la squadra è con me”
L’allenatore giallorosso non ci sta e nonostante il momento nerissimo della Roma è convinto del lavoro fatto sin qui, Fiorentina chiaramente esclusa: ecco le sue parole
Uno Juric sorpreso, deluso, amareggiato. Ma che rivendica il lavoro fatto nei 40 giorni da quando è arrivato a Trigoria. Giudica positive le sette giornate prima del “giorno X” targato Fiorentina, spiega che non si può parlare di interpreti sbagliati in difesa se nelle prime sette partite con lui in panchina i gol subiti sono stati pochi. Come spiegare dunque la totale resa di ieri sera? Non si spiega. O meglio. I segnali, nonostante i punti in campionato e se vogliamo pure gli ultimi in coppa, c’erano stati. Certo, non tali da giustificare una debacle di quella portata ma comunque abbastanza evidenti da far capire che la Roma fosse ancora lontana dalla sua conformazione migliore.
A mancare infatti sin qui erano state prestazioni degne di questo nome, perché non può bastare vincere 1-0 contro una modesta Dinamo Kiev – peraltro infarcita di riserve – per dire di essere sulla strada giusta. E ieri tutti i nodi sono venuti al pettine. L’atteggiamento poco propositivo in avanti, le fragilità difensive, scelte quantomeno discutibili nella formazione iniziale, anzi nelle formazioni inziali. L’uragano gigliato ieri ha messo a nudo tutte le carenze e le debolezze di una squadra troppo molle per poter ambire ai piani alti della classifica. Che succede dunque adesso? Si ritornerà a De Rossi o si proverà comunque a dare fiducia al tecnico croato?
Juric: “Abbiamo buttato tutto al cesso”
Come detto Juric per il momento non ha alcuna intenzione di arrendersi o di fare un passo indietro. “Non mi dimetto“, ha detto ieri sera in conferenza stampa mentre le voci sulla richiamata di DDR continuavano a rimbalzare all’impazzata. Stamani, a mente fredda, scopriamo peraltro che non c’è solo De Rossi in lizza per un eventuale, ennesimo, ribaltone in panchina. “Penso che la squadra sia con me, altrimenti non avrebbe fatto un filone di partite crescendo così tanto. I giocatori sono quelli più dispiaciuti di tutti”, ha detto l’allenatore a fine match.
Quindi un passaggio già diventato iconico: “Abbiamo fatto 40 giorni di ottimo lavoro e con la Fiorentina abbiamo buttato tutto al cesso. Ma quanto fatto chiaramente resta“. La domanda che tutti si fanno adesso è però di nuovo sempre la stessa: mandarlo via? E nel caso chi richiamare? Juric ha quindi concluso: “Se mi sento in discussione? Sapete come è il calcio. Io lavoro ma chiaramente decidono altri”.
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