L’ex allenatore della Lazio, Igor Tudor, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport, la prima dopo il suo addio alla squadra biancazzurra. Alcuni estratti riguardano la partita di sabato prossimo tra Juventus e Lazio e l’esperienza dell’allenatore croato nella squadra capitolina:

Juventus-Lazio è il match della Serie A di sabato. Che tipo di incontro si aspetta e la guarderà?
La guardo sicuramente. Mi aspetto una partita divertente in cui le due squadre, guidate da due nuovi allenatori, giocheranno bene e avranno idee nuove. La positività li circonda. A me piace osservare le azioni da rete e sono convinto che il calcio debba seguire questo percorso. Se giochi all’attacco per fare gol, attira i tifosi e credo che Motta e Baroni siano i giocatori giusti da questo punto di vista.

Le due squadre hanno subito una rivoluzione tecnica: molti giocatori ingaggiati e due allenatori nuovi. È arrivato a tredici punti: è sorprendente che siano arrivati così in alto dopo tanti cambiamenti, o no?
Siamo appena partiti, quindi la classifica non è ancora significativa. Le rose sono costruite per ottenere i risultati desiderati e sono pronte a soddisfare i rispettivi tifosi.

Sebbene abbiano partecipato a diversi tornei, hanno raggiunto il punteggio pieno in Europa. Hanno la rosa giusta per affrontare entrambe le competizioni, oppure dovrebbero scegliere una prima?
Io confermo. I due gruppi sono stati costruiti con cura; sono due società serie che vogliono cercare di avanzare su due fronti. Anche in Europa stanno andando bene, il che aiuta il calcio italiano.

Sebbene la Juventus-Lazio non abbia Bremer, sarà la migliore difesa del campionato contro uno degli attacchi più pericolosi grazie a Castellanos e Dia. Chi pensa che uscirà dal campo con un sorriso sulle labbra?
È troppo semplice trasformarla in questo modo. La difesa della Juve deve essere studiata perché è raro vedere così pochi gol subiti: è da applausi. Tuttavia, non si limitano alla difesa con i marcatori, ma anche tutta la squadra si sacrifica per evitare di subire gol, come accaduto al Bologna. La Lazio ha trovato un modo per far giocare Castellanos e Dia insieme con due ali che spingono. Hanno creato molte cose.

Baroni, a 61 anni, si gioca la panchina più importante della sua carriera. Qual è la tua opinione sul suo calcio?
Il fatto che un tecnico possa avere una possibilità anche dopo una carriera già lunga è molto bello. Non tutti possono essere trovati subito. Ha dato alla Lazio una bella identità. Inoltre, sono stati reclutati atleti di spicco come Tavares, Tchaouna e Dia, che hanno formato un gruppo di giovani virtuosi.

Il momento più emozionante o l’immagine più significativa della sua carriera sia alla Juventus che alla Lazio?
“Due cose differenti. Avendo vissuto nella Juventus per 8 anni quando ero giovane, il club mi ha lasciato il segno di chi sono diventato. Nel corso dei tre mesi che ho trascorso alla Lazio, ho avuto un grande divertimento con il personale, i giocatori e il club. Anche a Roma è stato eseguito un lavoro eccellente.

L’anno precedente ha guidato la Lazio e ha sfiorato la finale di Coppa Italia insieme alla Juve: I bianconeri hanno vinto 2-0 a Torino e voi avete vinto 2-1 a Roma. Che pensiero le viene in mente quando pensa a quel duplice paragone?
Mi ricordo due partite fantastiche in cui siamo andati ai supplementari. La Juventus aveva un gran numero di campioni. non solo la gioia di non essere arrivati alla finale, ma anche la consapevolezza di aver giocato bene.

L’era di Immobile è terminata nella Lazio. Quanta forza e incisività ha Ciro?
Ha fatto la storia della Lazio come un bravo ragazzo, sempre disponibile e molto forte con una grande voglia di lavorare.

Il suo coraggio è sicuramente uno dei suoi pregi. Non era previsto. Come andrà il match tra Juventus e Lazio?
La squadra bianconera ha la maggiore forza quando si gioca a Torino. Juve vince.

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