Perché la UEFA ha sanzionato Atlético Madrid e Lazio per il comportamento razzista dei tifosi

Perché la UEFA ha sanzionato Atlético Madrid e Lazio per il comportamento razzista dei tifosi

Negli ultimi anni, il problema del razzismo nel calcio ha attirato molta attenzione, con organismi come la UEFA che adottano una posizione ferma contro i comportamenti discriminatori. La sanzione inflitta all’Atlético Madrid e alla Lazio, due dei club più importanti d’Europa, per le azioni razziste dei loro tifosi durante le competizioni UEFA, evidenzia la continua lotta per eliminare il razzismo dal mondo del calcio. Questi episodi non solo riflettono la sfida persistente di affrontare il razzismo, ma anche l’impegno della UEFA a ritenere i club responsabili per il comportamento dei loro sostenitori.

Nel caso dell’Atlético Madrid, la sanzione è derivata da un episodio avvenuto durante una partita di Champions League contro il Feyenoord, squadra olandese, nell’ottobre 2023. Alcuni tifosi dell’Atlético Madrid sono stati ripresi mentre facevano gesti razzisti nei confronti di giocatori di colore della squadra avversaria. Le immagini, diffuse ampiamente sui social media, hanno suscitato immediatamente indignazione, portando la UEFA a lanciare un’indagine. I cori e i gesti razzisti da parte di alcune sezioni del pubblico hanno offuscato quella che doveva essere una competizione sportiva, violando chiaramente i regolamenti della UEFA sul comportamento discriminatorio negli stadi.

Allo stesso modo, la Lazio, un club con una storia di controversie legate ai tifosi, è stata sanzionata per un episodio di cori razzisti durante una partita di Europa League. Nel novembre 2023, i tifosi laziali hanno rivolto insulti razzisti a un giocatore del Celtic FC, suscitando una forte reazione da parte della comunità calcistica. Questo non è stato il primo episodio di questo genere per la Lazio, i cui ultras sono tristemente noti per comportamenti razzisti e xenofobi, nonostante precedenti avvertimenti e punizioni inflitte dalla UEFA.

La UEFA ha da tempo adottato una politica di tolleranza zero nei confronti del razzismo nel calcio. In base all’articolo 14 del suo Regolamento Disciplinare, la UEFA stabilisce che qualsiasi comportamento razzista da parte di giocatori, dirigenti o tifosi comporterà severe sanzioni. Queste possono includere la chiusura degli stadi, multe, la sottrazione di punti in classifica o persino la squalifica dalle competizioni. Questa politica fa parte della più ampia campagna “Respect” della UEFA, che mira a promuovere l’inclusività, la diversità e l’uguaglianza nel calcio europeo.

 

In risposta agli episodi che hanno coinvolto l’Atlético Madrid e la Lazio, la UEFA ha imposto pesanti multe a entrambi i club e ha ordinato la chiusura parziale dei rispettivi stadi per le prossime partite europee. L’Atlético Madrid è stato multato di 40.000 euro, e una parte del loro stadio, il Wanda Metropolitano, è stata chiusa per la successiva partita di Champions League. La Lazio, con una storia di recidiva, ha affrontato una penalità più severa, inclusa una multa di 50.000 euro e la chiusura di una vasta parte dello Stadio Olimpico per la prossima partita di Europa League.

Le azioni intraprese dalla UEFA servono da monito: i club devono assumersi la responsabilità per il comportamento dei propri tifosi. Sebbene sia difficile per le società controllare le azioni di ogni singolo sostenitore, esse sono tenute a promuovere un ambiente inclusivo e a prendere misure proattive per prevenire episodi discriminatori. Ciò include l’adozione di misure severe per identificare e bandire i responsabili, collaborare con le forze dell’ordine e promuovere iniziative anti-razziste.

 

Nel caso sia dell’Atlético Madrid che della Lazio, questi episodi riflettono un fallimento nell’affrontare adeguatamente il problema all’interno delle rispettive tifoserie. Per l’Atlético, si è trattato di un episodio raro e isolato, ma per la Lazio, sottolinea un problema radicato che affligge il club da anni. Le sanzioni della UEFA non sono solo punitive, ma hanno anche lo scopo di lanciare un messaggio chiaro: il razzismo non ha posto nel calcio, e i club devono fare di più per estirparlo.

Le azioni della UEFA contro l’Atlético Madrid e la Lazio fanno parte di uno sforzo più ampio per combattere il razzismo nel calcio, che rimane un problema significativo in tutta Europa. Nonostante campagne come “No to Racism” e iniziative di organizzazioni come FIFA e UEFA, gli episodi di abusi razzisti persistono sia a livello di club che a livello internazionale.

 

Sebbene queste sanzioni rappresentino un passo nella giusta direzione, molti sostengono che si debba fare di più. Tifosi, giocatori e organizzazioni anti-razziste hanno richiesto pene ancora più severe per i club e gli individui coinvolti in episodi razzisti, inclusi divieti a vita per i responsabili e conseguenze più dure per i club che non riescono a controllare i loro sostenitori. Il ruolo dell’educazione, sia all’interno delle comunità calcistiche che nella società in generale, è considerato cruciale per affrontare le cause profonde di questi comportamenti.

La sanzione inflitta dalla UEFA all’Atlético Madrid e alla Lazio per il comportamento razzista dei loro tifosi evidenzia la lotta in corso per eliminare la discriminazione dal calcio europeo. Sebbene multe e chiusure degli stadi siano passi importanti per affrontare il problema, la responsabilità ricade sui club, che devono attuare cambiamenti significativi all’interno delle loro organizzazioni. Solo attraverso una combinazione di leadership forte, misure proattive ed educazione continua, il calcio potrà superare la piaga del razzismo e creare un ambiente più inclusivo per giocatori e tifosi. Le azioni della UEFA in questi casi mandano un messaggio potente, ma la lotta contro il razzismo è tutt’altro che conclusa.

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